Donne in guerra sul trenino di Casella

Nell'estate del'44 l' Italia è travolta dalla guerra civile. Fame, pericolo, violenza. Solo le donne sono rimaste. Sei donne che cercano di mantenere la dignità, la femminilità e la normalità nonostante nulla sia dignitoso né normale. Fanno su e giù dalla città a alla campagna su un piccolo treno, si barcamenano per sopravvivere.

Sono Irene (Irene Serini), alta e magra, spesso gesticola nervosamente; Anita (Elena Dragonetti), che indossa abiti partigiani; la contadina  Maria (Barbara Moselli) e Milena (Sara Cianfriglia), che invece veste la divisa della Repubblica Sociale Italiana; l'elegante signora De Negri (Raffaella Tagliabue) e Zaira (Fiammetta Bellone), la levatrice che si occupa dei morti e dei nuovi nati. Sul trenino di Casella si siedono vicino a te, ti parlano,  interagiscono, diventano tue compagne di viaggio, si confidano. E tu improvvisamente ripensi te stessa vestita retrò, nata in un'altra epoca. Ricordi le lezioni di storia a scuola e ti sembrano lontane, mentre i racconti degli anziani, dei nonni, quelli sì, sono incredibilmente vicini. I fascisti, la lotta partigiana, i bombardamenti, la fame, i morti. Non numeri, persone. Qui, non uomini, donne.

Creato da Laura Sicignano che ne cura anche la regia e Alessandra Vannucci, Donne in guerra si è meritato una menzione al Premio Ubu come miglior nuovo testo italiano. 
Dal 24 maggio al 3 giugno, per prenotazioni e informazioni www.teatrocargo.it



Nessun commento:

Posta un commento